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Magliano Vetere e Stio Cilento: il Cilento interno tra Preistoria e arte contemporanea Le Guide di Paestum e Velia

Magliano Vetere e Stio Cilento: il Cilento interno tra Preistoria e arte contemporanea
Magliano Vetere e Stio Cilento: il Cilento interno tra Preistoria e arte contemporanea

Il Cilento interno, a differenza di quello costiero, è un’area ancora oggi sconosciuta ai più ma nasconde un patrimonio immenso, fatto di centri storici meravigliosamente conservati, borghi arroccati di epoca medievale, paesaggi mozzafiato e aree naturalistiche incontaminate dove regna sovrana la pace e la tranquillità e dove il tempo sembra essersi davvero fermato.

Questo itinerario porta alla scoperta di due notevoli realtà del Cilento interno: il Museo Paleontologico di Magliano Vetere e il piccolo museo di Stio Cilento dedicato ad Antonio Trotta.

Il Museo Paleontologico nasce nel 2009, in seguito al ritrovamento nel territorio del Cilento e degli Alburni di fossili di incredibile valore scientifico, come la Sagaria Cilentana, rinvenuta a Petina, una delle più antiche piante con fiori fino ad ora scoperte, risalente a circa 100 milioni di anni fa e il Palaemon Vesolensis, un crostaceo preistorico simile ad un gamberetto proveniente dal Monte Vesole, nel comune di Trentinara. Tali ritrovamenti hanno contribuito insieme ad altri siti e testimonianze del territorio, all’inserimento del Parco Nazionale del Cilento nella lista Unesco dei Geoparchi.

Il museo è strutturato in 4 sale, due di carattere generale dedicate alla storia della terra e alla evoluzione della vita sulla terra e due dedicate ai giacimenti fossili del Parco Nazionale del Cilento. Vera e propria chicca è poi la sala Diorama dove è stato ricostruito in maniera scientifica un ambiente preistorico risalente a circa 100 milioni di anni fa. Sono inoltre presenti vari laboratori didattici che aiutano a comprendere le tematiche affrontate nelle sale espositive.

Da Magliano Vetere si arriva nel piccolo comune di Stio Cilento dal delizioso centro storico splendidamente conservato, dove, in una delle sue viuzze ha sede il museo dedicato ad Antonio Trotta, lo scultore che “rendeva il marmo leggero come carta”.

Antonio Trotta, recentemente scomparso, ha vissuto tra l’Italia e l’Argentina dove espose in diverse gallerie e musei, tra i quali il Museo de Bellas Artes di Buenos Aires e la Galleria Vignes. Arrivato al successo internazionale nel 1968 con la sua partecipazione alla Biennale di Venezia,nell’ambito della quale conobbe Lucio Fontana, espose le sue opere in numerose gallerie e musei pubblici, come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, la Galleria Civica di Modena.

Stio Cilento, paese natìo dell’artista, ha voluto dedicargli questo interessante museo memoria che conserva alcune delle sue opere più significative.