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Elea-Velia con Parmenide e Zenone Le Guide di Paestum e Velia

Elea-Velia con Parmenide e Zenone
Elea-Velia con Parmenide e Zenone

Pur non essendo molto conosciuta, Elea-Velia risulta essere uno dei siti archeologici più interessanti.

Fu fondata intorno al 535 a.C. dai Focei provenienti da quello che oggi è un semplice borgo di pescatori, Eskii Foca in Turchia.

Elea fu la città di Parmenide, il “filosofo dell’essere” e del suo discepolo Zenone, noto per i suoi “paradossi,” che per reagire alla dittatura di Nearco decise di tagliarsi la lingua.

Qui nacque la Scuola medica eleatica antesignana della Scuola medica salernitana. I ritrovamenti di diversi busti ed erme in marmo di medici ne sono la prova.

L'amenità del luogo e la salubrità dell'aria fecero di Velia una località di cura e di villeggiatura per l'aristocrazia romana.

Cicerone infatti consigliava di soggiornare qui per curare la tosse grazie all' aria pulita.

La visita guidata al sito è insieme una passeggiata archeologica e naturalistica poiché immersi nella macchia mediterranea che con i suoi profumi e colori dona piacere e sollievo per lo spirito.

Percorrendo la strada greca, ancora perfettamente pavimentata, si può godere dei resti dei quartieri di abitazioni e resti di vari edifici quali due impianti termali, di cui uno ellenistico, tra i pochi esempi in Magna Graecia, un criptoportico ed ancora altri.

Poi, al termine della strada, la celeberrima Porta Rosa scoperta da Mario Napoli nel 1964, quale unico esempio di arco greco del IV sec a.C. .Ed ancora, nel punto più alto del promontorio, la torre angioina che domina incontrastata il golfo velino. Sarà interessante inoltre osservare opere architettoniche innovative realizzate con il mattone velino e la tecnica velina, entrambe datate III sec a.C. ed ammirare una parte dei reperti ritrovati durante gli scavi in due piccoli musei.

Elea-Velia fu una città importantissima nel passato: città bilingue, aveva nove chilometri di cinta muraria, tanti in più rispetto ad altri siti più noti, batteva moneta propria.

Ricordata anche in seguito poiché nel V sec d.C. furono qui trovate le reliquie di San Matteo, apostolo ed evangelista. Le reliquie sono a Salerno dal 954, conservate nella cripta del duomo.

San Matteo è il patrono di Salerno.