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Roccagloriosa e Bosco: ad ognuno i suoi gioielli Le Guide di Paestum e Velia

Roccagloriosa e Bosco: ad ognuno i suoi gioielli
Roccagloriosa e Bosco: ad ognuno i suoi gioielli

Ubicata nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, Roccagloriosa dal 1998 è sito Unesco poichè conserva un importante patrimonio storico, archeologico e paesaggistico.

Le testimonianze più antiche fino ad ora rinvenute risalgono al Neolitico ma non mancano riferimenti dell’età del bronzo e del ferro. E’ nell’età Lucana, V -III sec a.C. che il nucleo abitativo di Roccagloriosa raggiunge il suo massimo splendore, assumendo anche una funzione di avamposto sulla costa tirrenica e diventando un centro di controllo di un territorio geograficamente ben definito.

Il suo sviluppo piramidale ha permesso di stabilire che, come le città greche erano divise in città alta e città bassa, anche le loro avevano una sorta di gerarchia che vedeva la parte più alta per l’élite gentilizia e la parte più bassa per il popolo. La scoperta di splendide tombe a camera, di ori di mirabile fattura e di meravigliosi vasi apuli, conservati in due piccoli ma preziosi musei, ne è prova.

Un sentiero di 4 km percorribile a piedi o con navetta, permette di raggiungere la zona delle tombe lucane.

Bosco è poco distante da Roccagloriosa. Questo piccolissimo borgo lega il suo nome a Josè Ortega pittore realista spagnolo, allievo ed amico di Picasso, antifascista, a favore della libertà e combattente antifranchista. Qui fu esule volontario.

Nei sui dipinti riprese spesso il lavoro dei campi in quanto gli facevano ricordare il paese natio, ma anche la voglia di libertà ed il suo pensiero politico. A tal riguardo, significativo è un suo murale, collocato proprio in paese, formato da 196 maioliche dipinte che raffigurano i soldati borbonici in marcia.

Diverse altre opere sono invece esposte nel museo a lui dedicato ed inaugurato nel 2011 in occasione dei 150 anni dall’Unità d’Italia. Non lontana dal Museo è la sua casa, espressione vivente del suo pensiero.

Di certo il Pianoro di Ciolandrea merita una sosta.

Terrazza naturale con paesaggio mozzafiato a picco sul mare, chiamato appunto “Belvedere delle quattro regioni” in quanto da lì è possibile vedere, oltre che altri paesini campani, la Calabria, la Basilicata e quando il cielo lo permette, anche la Sicilia.

 

Durata: intera giornata